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Cambiare colore di capelli con le tinte naturali

Siete stanche di vedere i vostri capelli danneggiarsi colorazione dopo colorazione? O forse non avete mai tinto i capelli ma desiderate cambiare look con un’altra tonalità? Se vi rivedete in uno di questi motivi è giunta l’ora di iniziare ad usare le tinture vegetali.

La natura ci offre infatti un’ampia varietà di piante in grado di tingere i capelli senza danneggiarli, ma anzi donandogli più forza e lucentezza. Dovevano saperlo bene gli antichi, visto che le piante sono state utilizzate per migliaia di anni per colorare e prendersi cura dei capelli

In quest’articolo conosceremo cosa sono, come funzionano e quali tipi si possono trovare.

Mettetevi comode e iniziamo!

QUAL È LA DIFFERENZA TRA I COLORANTI VEGETALI E QUELLI CHIMICI?

Per prima cosa, cerchiamo di capire perché NON dovreste MAI usare le “tradizionali” tinture.

A differenze di quelle biologiche, le tinture convenzionali sono formulate con composti chimici per consentire ai pigmenti di penetrare nei capelli. Oltre a denaturare la struttura del capello, indebolendolo e rendendolo più fragile e opaco, contengono molte sostanze che possono rappresentare un rischio per la salute, poiché quando entrano in contatto con la pelle del cuoio capelluto penetrano nel flusso sanguigno. E, molte volte, la reazione è causata anche solo dal contatto, provocando allergie e irritazioni.

Alcuni di questi componenti di cui abbiamo parlato sono:

  • Parafenilendiamina (PPD): derivato petrolchimico formato da benzene, anilina e fenoli, che provoca la maggior parte delle allergie ai coloranti.
  • Ammoniaca: la cui funzione è quella di aprire la cuticola del capello in modo che i pigmenti possano penetrare.
  • Acetato di piombo: sale metallico utilizzato per scurire i capelli grigi.
  • Conservanti come DMDM ​​Hydantoin, che libera formaldeide (cancerogeno), parabeni, ecc…

Mentre le tinture naturali certificate, come quelle di Khadi e Cultivator’s, contengono solo ingredienti a base vegetale. I loro pigmenti agiscono coprendo solo la fibra capillare senza alterarla o aggredirla. Anzi, rafforzano la capigliatura ispessendo il diametro del capello.

COME FUNZIONANO I COLORANTI VEGETALI?

I coloranti vegetali contengono estratti vegetali che pigmentano naturalmente i capelli. Non contengono acqua ossigenata, quindi non schiariscono i capelli, né contengono tutti gli ingredienti tossici di cui abbiamo parlato sopra.

L’ingrediente più utilizzato è l’henné (Lawsonia inermis), ma visto che l’henné tinge solo di un colore rossastro, si possono aggiungere altre piante per ottenere diverse sfumature, come Indigo, Curcuma, Shikakai, Amla, Cassia, Bhringraj, Jatropha, Neem, Hibiscus.

E so che ve lo starete domandando: “ma coprirà anche i capelli bianchi? La risposta è SÌ, COPRONO I CAPELLI BIANCHI!

TIPI DI COLORANTI VEGETALI

Onde evitare di creare pasticci in termini di colorazione, ecco qualche consiglio sulla scelta delle erbe tintorie da utilizzare, in base al colore di partenza, per raggiungere la nuance desiderata.

Partiamo dal più conosciuto: l’hennè.

L’hennè è una polvere ottenuta da una pianta chiamata Lawsonia inermis che dona ai capelli il suo caratteristico colore rosso ma, se miscelato con le polveri di altre piante coloranti, l’henné acquisisce colorazioni differenti (marrone, biondo ramato, mogano e testa di moro quasi nero).

Un grande vantaggio dell’henné è che inspessisce i capelli, soprattutto se sono sottili e privi di volume, facendoli brillare. La ragione? Le sue micro particelle si legano alla cheratina dello stelo, rendendolo più denso. 

E ora diamo un’occhiata alle tinture a base di henné per diversi colori di capelli:

  • Henné per capelli rossi:

Se hai già i capelli rossi per natura, con l’henné puoi ottenere un riflesso ramato.

Sei bruna? Allora potresti ottenere riflessi rossastri di una tonalità più accesa

  • Katam per capelli castani:

I tuoi capelli sono castani e vuoi esaltare il colore senza alterarlo? Usa l’henné mescolato con il katam, un’erba colorante ricavata dalla pianta di Buxus Dioica. Il suo potere colorante attenua i toni accesi dell’henné rosso e dona alla chioma riflessi scuri, quasi violacei.

Ma attenzione: non applicarlo mai direttamente sui capelli bianchi, poiché rischieresti di ottenere una tonalità viola o verde. Per evitare ciò, usa la tecnica del doppio passaggio: tingili prima con l’henné, poi con il katam per scurirli.

  • Indaco per capelli neri o molto scuri

L’indaco prende il nome dalla pianta da cui viene estratto, l’Indigofera Tinctoria. Aggiunto all’henné, è indicato per capelli neri o molto scuri, poiché rilascia toni blu. Tuttavia, evita di applicarlo direttamente sui capelli bianchi: può diventare blu o verde. È meglio usarlo su un fondotinta naturalmente molto scuro.

  • Cassia per rendere l’henné più leggero

È un’erba derivata dalla Cassia Obovata o Italica. Solitamente viene utilizzato in combinazione con altre erbe coloranti (henné, katam, ma anche rabarbaro o curcuma), per la sua capacità di schiarirne gli effetti. Non è un’erba schiarente nel senso stretto della parola, ma schiarisce solo l’effetto che le altre possono avere sui capelli. 

  • Ibisco per capelli rosso chiaro

La pianta da cui deriva è l’Hibiscus Sabdariffa. L’ibisco dona riflessi rosa ai capelli, ma non ha un colore proprio: per questo va applicato insieme all’henné, per ammorbidire il suo colore rosso.

Con l’uso continuato di tinte naturali, i capelli saranno più lucenti, più forti, meno crespi e diminuiranno eventuali problemi di prurito e irritazione del cuoio capelluto, visto che molte piante come l’henné o il neem hanno proprietà antimicotiche e antibatteriche.

Per oggi è tutto, ma non perdetevi il prossimo articolo, dove parleremo di come applicare le tinture per risultati veramente Wow

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